TIROCINIO FORMATIVO

La scuola primaria paritaria Piccolo Uomo è candidata per l’accreditamento con il Ministero dell’Istruzione e del Merito ad accogliere i tirocinanti dei percorsi di laurea magistrale di Scienze della Formazione per la scuola Primaria.

Figure di riferimento:

La responsabile dei Tirocini Formativi è l’ins. Armenti Addolorata, coordinatrice delle attività educative e didattiche dell’Istituto.

Tutor: Ins. Francesco Camboni, Ins. Maria Palermo, Ins.  Addolorata Armenti

Contatti:

mail: scuolapiccolouomo@yahoo.it

tel: 0641400903 – 3804646258

CLASSE DI CONCORSO N° DOCENTI TUTOR CURRICULUM DOCENTI TUTOR POSTI DISPONIBILI TIROCINANTI POSTI RESIDUI TIROCINANTI
 

EEEE

 3  Ins. Armenti Addolorata

Ins. Camboni Francesco

Ins. Palermo Maria

 3  3

Ausili didattici

La Scuola Primaria paritaria Piccolo Uomo – attualmente è provvista di:

  • n° 5 aule per la didattica
  • n° 3 lavagne interattive  multimediali
  • n° 1 aula polivalente per attività motorie e laboratoriali
  • n° 2  sale musica (pianoforte  batteria)
  • n° 1 ampio cortile ed annesso una grande area naturale
  • n. 1 teatro all’aperto
  • n. 1 orto didattico
  • diversi spazi per la didattica outdoor
  • la scuola Piccolo Uomo partecipa regolarmente alle consuete rilevazioni previste dall’Invalsi per le classi
    seconde e quinte della scuola Primaria.

Ausili informatici

La scuola è dotata di 3 Lavagne Interattive Multimediali (LIM),  tablet e pc con accesso ad Internet. La scuola utilizza il registro elettronico.
La scuola è presente in Rete attraverso un sito dedicato nel quale è possibile reperire tutte informazioni che la riguardano e rimanere aggiornati sulle attività extrascolastiche pomeridiane www.scuolapiccolouomo.com 

Piano di realizzazione e di svolgimento delle attività di tirocinio

Il tirocinio ridefinisce profondamente l’impianto metodologico della formazione universitaria. Esso rappresenta una innovazione necessaria rispetto agli assetti curricolari dei nuovi Corsi di laurea, non più limitati alla mera trasmissione di conoscenze astratte, ma volti a formare “competenze”, intese come capacità d’uso del sapere nei contesti d’esercizio delle professioni e di costruzione di percorsi formativi caratterizzati da una logica che non sia unicamente accademica. Le attività di tirocinio hanno la funzione di favorire l’integrazione tra conoscenze teoriche in via di acquisizione nel corso di studi e pratica professionale e rappresentano per il tirocinante una occasione di conoscenza diretta del contesto scolastico come ambiente educativo, formativo, relazionale ed istituzionale in quanto:

  • offre l’opportunità di accedere a modalità di apprendimento diverse da quelle proposte dall’università, integrandole, confrontandole, valutandole;
  • rappresenta l’ occasione per applicare e verificare  modelli e schemi concettuali appresi durante il corso di studi alla realtà operativa della scuola;
  • costituisce un momento utile per constatare i propri interessi all’interno di uno specifico contesto lavorativo professionale;
  • rappresenta una valida occasione per allacciare proficui rapporti professionali.

Soggetti coinvolti

  • Consiglio di Facoltà che, di concerto con le istituzioni scolastiche, progetta il percorso di tirocinio.
  • Ufficio Scolastico Regionale che ha compiti di gestione organizzativa, controllo e coordinamento.
  • Dirigente Scolastico che designa i Tutor , firma la convenzione e segue le attività di tirocinio.
  • Tutor Coordinatore (vedi Patto formativo).
  • Tutor dei Tirocinanti (vedi Patto formativo).
  • Tirocinante: soggetto principale dell’azione formativa, acquisisce le competenze professionali (vedi Patto formativo).

Patto formativo

Il Tutor, individuato dal DS, è il docente che organizza la presenza del tirocinante a scuola a cui vengono affidati i seguenti compiti:

  • rispettare quanto stabilito nel Progetto di Tirocinio e correlarsi con il Tutor Coordinatore;
  • essere un facilitatore dell’apprendimento fornendo supporto attraverso risorse, conoscenze teoriche e esperienzeidonee;
  • orientare gli studenti rispetto agli assetti organizzativi e didattici della scuola e alle diverse attività e pratiche in classe;
  • accompagnare e monitorare l’inserimento in classe e la gestione diretta dei processi di insegnamento dei tirocinanti;
  • discutere e condividere possibili applicazioni in classe;
  • attestare la presenza del tirocinante;
  • inviare una relazione al tutor coordinatore al termine dell’attività.

Il Tirocinante concorda i contenuti del modulo di tirocinio con il tutor  e con il tutor coordinatore con i quali valuta l’esperienza.
In particolare s’impegna a:

  • riflettere sull’esperienza e la collega ai modelli teorici;
  • utilizzare gli strumenti predisposti dall’Università e dalle scuole per documentare il lavoro svolto (diari, griglie) e riflettendo sull’efficacia del proprio operato;
  • rielaborare l’esperienza nel gruppo;
  • elaborare il proprio progetto di tirocinio e rivederlo alla luce dell’esperienza;
  • stendere relazioni sul lavoro svolto;
  • osservare la scuola nella sua globalità;
  • sperimentare l’attività in classe;
  • relazionarsi con il contesto (alunni, docenti, organi collegiali, istituzioni).

Il tirocinante è tenuto a:

  • seguire le indicazioni del Tutor e degli insegnanti ospitanti e fare riferimento ad essi per qualsiasi esigenza di tipo organizzativo o per altre evenienze;
  • essere responsabile del proprio percorso formativo assumendo un atteggiamento propositivo;
  • inserirsi nel contesto scolastico rispettando gli obblighi di riservatezza circa le notizie relative di cui venga a conoscenza;
  • Rispettare i regolamenti della scuola e le norme in materia di igiene e sicurezza.

Tutor Coordinatore, selezionato dall’Università, organizza, amministra e gestisce i rapporti fra Università, Scuola e USR; è il docente responsabile del tirocinio indiretto cui vengono affidati i seguenti compiti:

  • orientare e gestire i rapporti con i tutor  assegnando gli studenti alle diverse classi e scuole e formalizzando il progetto di tirocinio dei singoli studenti;
  • provvedere alla formazione del gruppo di studenti attraverso le attività di tirocinio indiretto e l’esame dei materiali di documentazione prodotti dagli studenti nelle attività di tirocinio;
  • supervisionare e valutare le attività del tirocinio diretto e indiretto;
  • seguire le relazioni finali per quanto riguarda le attività in classe;
  • segue le relazioni finali delle attività in aula;
  • è correlatore nella relazione finale di Tirocinanti.

FINALITÀ
Il tirocinio è parte integrante del corso di Laurea, quale esperienza di sintesi fra competenze teoriche e operative, attraverso la formula del tirocinio indiretto, svolto nelle Università, e del tirocinio diretto, svolto nelle scuole.

Esso favorisce la preparazione del futuro docente all’interazione positiva e costruttiva con la comunità
scolastica attraverso:

  • Una riflessione sul suo operato
  • L’acquisizione della consapevolezza del suo “sapere” a livello didattico-metodologico
  • la preparazione ad affrontare percorsi professionale di formazione e aggiornamento continui

L’osservazione diretta e partecipata di reali contesti lavorativi, successivamente supervisionata in ambito universitario, costituisce per ogni studente un graduale inserimento nell’ambito lavorativo, poiché gli consente di prendere coscienza dell’effettiva realtà scolastica.
Il tirocinio concorre a:

  • sviluppare la consapevolezza di una pratica costruita e interpretata alla luce della teoria e di una teoria che scaturisce dall’esperienza e dalla sua riflessione;
  • sviluppare modalità di apprendimento in loco e confrontare modi diversi di costruire conoscenze;
  • sviluppare l’auto-consapevolezza e la coscienza critica sulle strategie di insegnamento e sulla funzione docente.

OBIETTIVI

  • Conoscere la scuola: legislazione, struttura, organizzazione;
  • Osservare per capire la realtà scolastica;
  • Progettare, sperimentare, documentare, riflettere al fine di realizzare percorsi didattici;
  • Operare nell’ottica dell’innovazione e della flessibilità;
  • Servirsi delle nuove tecnologie.

COMPETENZE ATTESE

  • Predisporre attività atte a promuovere in ogni alunno metodi di apprendimento autonomi, flessibili, riflessivi e critici;
  • Relazionarsi con i singoli alunni, con l’intero gruppo classe e con le figure operanti nell’ambito scolastico;
  • Operare con alunni in difficoltà(Handicap e DSA), porre attenzione e cura al loro sviluppo integrale;
  • Progettare e gestire gli interventi di apprendimento;
  • Rendere significative e motivanti le attività didattiche per stimolare interesse in tutti gli alunni;
  • Auto-valutare in itinere le proprie competenze per realizzare la formazione continua;
  • Partecipare alla gestione della scuola;
  • Utilizzare gli strumenti tecnologici e la “rete”;
  • Aver acquisito capacità di lavorare con ampia autonomia anche assumendo responsabilità organizzative;
  • Aver acquisito capacità pedagogiche, didattiche, relazionali, gestionali;
  • Essere in grado di gestire la progressione degli apprendimenti adeguando i tempi e le modalità alla classe, scegliendo di volta in volta gli strumenti più adeguati al percorso previsto (lezione frontale, discussione, simulazione, cooperazione, laboratorio, lavori di gruppo).

ORGANIZZAZIONE

Il percorso di formazione del tirocinante prevede due fasi fra loro strettamente integrate:

  • osservazione-rilfessione;
  • collaborazione-operatività.

Nella prima fase, il tirocinante avrà modo di conoscere la struttura, di esplorare l’organizzazione ed il funzionamento della scuola, di osservare in azione gli insegnanti. Nella seconda fase, interverrà in classe, inizialmente in modo parzialmente attivo, ad esempio per coordinare lavori di gruppo, per integrare l’insegnante accogliente in un momento specifico della sua attività, per condurre una conversazione su un argomento, per analizzare un testo; infine, si cimenterà con compiti più complessi, progettando, con la guida del tutor un segmento didattico ed assumendo successivamente responsabilità diretta nel proporlo alla classe e nel sottoporlo a controllo.

ATTIVITA’

  • Riunioni e incontri (frequenza)
    del Collegio docenti
    dei Consigli di Classe
    del Consiglio d’Istituto
    dei docenti con le famiglie
  • Piano Triennale dell’ Offerta Formativa (PTOF)
    – qual è la sua articolazione
    – forme di monitoraggio delle iniziative progettate
    – in che misura è stato realizzato
  • Progetti e iniziative didattiche
    iniziative per la continuità:
    interventi di accoglienza:
    iniziative di sostegno e consolidamento:
    uscite didattiche:
    altri progetti:
  • Attività integrative , formative ed extracurricolari
    progetti e attività extracurricolari:
    Attività di formazione e aggiornamento dei docenti
    Attività di ricerca e sviluppo
    Rapporti e iniziative realizzate con Enti Locali, Enti pubblici, centri di ricerca (Università,ecc.), altre scuole (in rete, ecc.) Associazioni culturali, di volontariato, sportive

MISSION PICCOLO UOMO:

Piccolo Uomo è una scuola attiva in cui i bambini imparano ad Essere e a Fare, utilizzando il gioco quale primo strumento di ricerca di sé e del mondo.

Utilizzando la pedagogia, quale disciplina dell’educazione e della formazione dell’essere umano nella sua interezza, come un faro che ci guida a intessere una relazione costruttiva con i bambini, a stabilire un clima confidenziale di reciproca scoperta e reciproco aiuto, ci muoviamo ed interveniamo con grande flessibilità, ponendo sempre attenzione al momento alla situazione.

La teoria stimola alla riflessione, apporta nuove conoscenze, traccia sentieri non genera però dottrine uguali per tutti, teorie che applicate ad essere umani tutti unici e differenti possono portare fuori rotta.

Il nostro intento è quello di sviluppare le sue naturali doti per aiutarlo a crescere sano, forte, sicuro di sé e delle proprie azioni, attraverso un’educazione integrata che miri a una formazione di vita per la vita.

Il bambino in quanto tale è già un “piccolo uomo” in quanto provvisto embrionalmente di tutte quelle caratteristiche che potenzialmente faranno di lui un essere socialmente aperto, gioioso e consapevole della propria esistenza.

Obiettivo principale del Metodo “Piccolo Uomo” è scoprire il valore della persona e saper accettare se stessi e gli altri.

A scuola il bambino ha l’opportunità di sperimentare una vita sociale ricca di stimoli, esperienze e occasioni per mettersi alla prova e per assumere responsabilità; la scuola è intesa come comunità operante e cooperante.

Nella fase dell’apprendimento il gioco, inteso nel suo senso più ampio e profondo, ha un valore educativo ed è lo strumento principe attraverso il quale il bambino esprime la propria identità, sviluppa le proprie conoscenze e accrescendo le capacità cognitive, creative e relazionali.

IL GIOCO : STRUMENTO DI APPRENDIMENTO

Da sempre il gioco è lo strumento che più di tutti suscita nell’alunno interesse ed attenzione verso il mondo della scuola.

Il docente lo dirige utilizzando una programmazione a sfondo che richiama l’attenzione del bambino e lo sensibilizza verso quelle tematiche che affronterà poi nelle differenti attività scolastiche.

Il coinvolgimento del bambino nel gioco didattico è totale.

Partecipandovi attivamente egli vive la scuola come fonte di conoscenze e saperi che lo introduce nel mondo come futuro cittadino, rendendolo consapevole di sé e del proprio operato.

IL RUOLO DELL’INSEGNANTE

Il ruolo del maestro nell’opera educativa è determinante. La guida dell’educatore libera il bambino dal suo primitivo egocentrismo per aprirlo al sociale. Conduce alla saggezza, si modella al bisogno, risponde con sicurezza alle richieste esplicite e non del bambino.

L’educazione è intesa quale proposta capace di risvegliare i valori emergenti della persona, tendere all’espressione della libertà , favorire lo sviluppo spontaneo della personalità di ogni individuo, per conquistare autonomia e coscienza.

LE ATTIVITÀ STRUTTURATE

Le attività, progettate collegialmente, promuovono la partecipazione attiva di ogni singolo, affinché ciascuno si senta protagonista della propria vita, acquisisca consapevolezza di sé e autonomia nel fare.

Qualsiasi attività, se pregna d’emozione diventa motivante e stimola curiosità e apprendimento, favorendo una buona relazione fra docente-discente. L’insegnamento, così inteso, prende in cura la parte emotiva del bambino perché questa costituirà la sostanza che darà vita all’uomo del futuro.